legge iniziativa popolare: togliere il quorum e migliorare gli strumenti di democrazia diretta
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REFERENDUM PER L'ABOLIZIONE DEI PRIVILEGI DEI POLITICI ITALIANI

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Messaggio Da andreacarbonaro Mer Giu 22, 2011 7:16 pm

http://www.referendumprivilegipolitici.com/index.htm

Quesiti del Referendum

Visto che abrogare tutti i privilegi dei politici è praticamente impossibile perché la stragrande maggioranza dei benefici è dettata da regolamenti interni (Camera, Senato, Regioni, Province e Comuni) e non da leggi ordinarie (che sono le uniche che si possono abrogare con un referendum popolare), quello che si può fare è abrogare le tre leggi principali (quindi con tre quesiti specifici e semplici) che rappresentano ampiamente il consumo di denaro pubblico a scopi politici.

Il Referendum potrà essere motivo di discussione per un cambio di rotta dei politici che se non adottano misure sufficienti a cambiare lo stato di cose attuali sottrarrà totalmente il supporto legislativo ai compensi economici che i politici si sono dati. Un esempio è la legge 1261 alla quale fanno riferimento tutte le leggi regionali e provinciali. Se questa legge viene abrogata, non solo il parlamento ma anche le regioni e le province devono adottare una nuova legge e, se il referendum andrà in porto con successo, sarà molto difficile riadattare i benefici attuali.

Quesiti Referendari per i privilegi e i costi della politica.

1. L’abrogazione della Legge n. 1261 del 31 ottobre 1965, recante le norme per la determinazione delle indennità spettanti ai membri del Parlamento

2. L’abrogazione della Legge n. 157 del 3 giugno 1999, recante le norme in materia di rimborso spese per consultazioni elettorali e referendarie, comunemente denominata Finanziamento Pubblico ai Partiti

3. L’abrogazione della Legge n. 250 del 7 agosto 1990, recante norme per le provvidenze all’editoria, comunemente detta Finanziamento pubblico ai Giornali e alle Televisioni

In particolare il primo referendum tende soprattutto ad abrogare in ordine:
L’ abrogazione della determinazione della diaria sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese e non superiore all’indennità’ giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente della Corte di Cassazione ed equiparate.
L’ abrogazione dell’esclusione dal divieto di cumulo con le indennità per partecipazione a Commissioni giudicatrici di concorso, a missioni a Commissioni di studio e a commissioni d’ inchiesta.
L’ abrogazione della norma che prevede che l’indennita’ mensile e la diaria per il rimborso delle spese di soggiorno, sono esenti da ogni tributo e non possono comunque essere computate agli effetti dell’accertamento del reddito imponibile e della determinazione dell’aliquota per qualsiasi imposta o tributo dovuti sia allo Stato che ad altri Enti, o a qualsiasi altro effetto.
L’ abrogazione della norma che prevede che l’indennita’ mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate.
L’ abrogazione della norma che prevede che il trattamento tributario previsto si applica, per quanto compatibile, alle indennità e agli assegni spettanti ai consiglieri delle Regioni a Statuto Speciale.

Il secondo Referendum, tende all’abrogazione del finanziamento pubblico ai partiti, tramite la legge che ha sostituito la volontà popolare espressa tramite un Referendum popolare, con una legge raggiro che abroga la contribuzione volontaria ai movimenti e partiti politici ma li recupera sotto forma di rimborso spese per le consultazioni popolari in base ai voti espressi dal cittadino ai quali e’ stato dato un valore economico individuale.



Il terzo Referendum tende all’abrogazione delle provvidenze pubbliche per l’editoria. Questa proposta non vuole rappresentare l’eliminazione dell’aiuto alle attività imprenditoriali nel campo dell’editoria ma vuole evitare l’enorme spreco di denaro pubblico destinato ad aziende editoriali nate appositamente per usufruire di queste provvidenze, con un enorme spreco di denaro pubblico. Pertanto, l’auspicio e’ che, dopo l’abrogazione di questa legge, ne venga approvata una che possa realmente predisporre provvidenze pubbliche per quelle attività editoriali che, effettivamente svolgono una funzione collettiva di informazione, sulla base non del numero di copie stampate e quindi sul volume di carta utilizzata ma sul numero di copie effettivamente vendute. Inoltre si auspica una serie d’incentivi di natura fiscale per le attività editoriali minori per favorire la crescita e lo sviluppo del settore.

andreacarbonaro

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Messaggio Da gianceri Gio Giu 23, 2011 7:40 pm

condivido, ma ho un dubbio: altri 3 referendum non sarebbero un po' troppi? Anche se, a dire la verità, i cittadini hanno votato "tranquillamente" or ora 4 referendum... si può tentare , che ne dite? In definitiva sono quesiti referendari condivisibili e recepibili dalla maggior parte degli italiani....
gianceri
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Messaggio Da rindario Gio Giu 23, 2011 7:45 pm

non si tratta di referendum ma di una proposta di legge di iniziativa popolare
rindario
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Messaggio Da andreacarbonaro Ven Giu 24, 2011 6:57 am

Veramente è un referendum..........

andreacarbonaro

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Messaggio Da rindario Ven Giu 24, 2011 8:26 am

Si certo è un referendum, grazie.
Ma io intendevo dire che questo forum è stato aperto per una legge di iniziativa popolare.
rindario
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