Non fate come i preti!

Ho appreso dalla mia esperienza che i preti sono degli eccellenti oratori e fanno delle splendide figure quando si rivolgono a pubblici compiacenti, mentre diventano pavidi e impacciati quando si trovano a confrontarsi con persone libere.
Non vorrei pensare la stessa cosa dei maestri di democrazia presenti in questo Forum.
La democrazia, per come la intendo io, è il regno della discussione civile e costruttiva aperta a tutti i cittadini, ma anche il regno dove tutto è opinione e nulla è dogma.
Ebbene, in democrazia ciascun cittadino dovrebbe avere il diritto di illustrare le "buone ragioni" che sostengono le sue opinioni e chi non la pensasse come lui dovrebbe avere il dovere di illustrare le "buone ragioni" contrarie. Gli altri cittadini, quelli cioè che non hanno una propria opinione, potrebbero farsene una ascoltando le "buone ragioni" degli uni e degli altri. È così che si alimenta la democrazia.
Ebbene, io ho esposto alcune "buone ragioni" che mi inducono a credere che referendum non significhi necessariamente democrazia. E l'ho fatto, mi sembra, in modo civile.
So di essere in minoranza (forse sono l'unico a pensarla in questo modo), ma, trovandomi in un contesto di cittadini che si definiscono democratici, mi sarei aspettato che qualcuno avesse messo sull'altro piatto della bilancia le sue "buone ragioni" opposte alle mie, se non altro per dare modo a chi non disponga di proprie "buone ragioni" di crearsene. E invece ho ricevuto solo silenzio. Mi chiedo allora:
Cosa intendete dire precisamente quando affermate di essere cittadini democratici?
In che modo rispettate quelli che non la pensano come voi?
Non sarà che siete come i preti, baldanzosi e sicuri di voi quando vi trovate di fronte ad un pubblico accomodante, pavidi ed esitanti quando dovete rapportarvi a persone libere?